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Cristo unica speranza di fronte alla morte

Si avvicinano le giornate dei Santi e dei Morti

27/10/2011 - 04/11/2011

 

Non è una circostanza casuale che la Chiesa celebri la festa di tutti i Santi immediatamente prima della memoria dei morti. I Santi, infatti, sono quei morti che la Chiesa ci assicura che hanno raggiunto la gloria definitiva presso Dio e sono destinati a risorgere per una vita senza fine nella gioia della casa del Padre. Ma questa vocazione alla vita eterna non è limitata a questi Santi che la Chiesa proclama ufficialmente, bensì è la chiamata che Dio fa ad ogni creatura, così che la morte non sia l'ultima parola della vita umana. Ecco allora che i cristiani, celebrando la festa dei Santi in cui contemplano la gloria del cielo, sono pronti a fare memoria dei loro morti e ad onorarne i sepolcri nei nostri cimiteri, con quello sguardo di fede che apre alla speranza che la stessa sorte è stata scritta per tutti, evitando la tristezza che umanamente assale il cuore umano di fronte a chi non è più su questa terra. E questa speranza non è un pio ed illusorio desiderio umano, ma si fonda sulla certezza derivante dalla potenza dell'amore di Cristo che, con la sua passione, morte e risurrezione, ha cambiato la sorte dell'umanità schiava della morte introdotta nel mondo dal peccato che aveva infranto il progetto di amore di Dio Creatore. Gesù, avendo per amore sottomesso la sua volontà a quella del Padre fino alla morte in Croce, ha sconfitto il peccato ed è risorto vittorioso sulla potenza del male e ha promesso a coloro che lo seguono come suoi discepoli sulla stessa via dell'amore obbediente a Padre di partecipare alla sua stessa vittoria sulla morte.
I Santi, che la Chiesa ci indica come coloro che hanno raggiunto questa vittoria in Cristo, sono coloro che in modo più evidente ed eroico hanno seguito il loro Maestro nella logica dell'amore di Dio e del prossimo e per questo abbiamo la sicurezza che sono stati già accolti nella gloria definitiva. Da loro ci viene l'esempio e l'invito a condurre la stessa battaglia contro il male per assicurarci la stessa sorte finale: vincendo con la grazia divina il peccato, viene seminato in noi il germe salutare della vita eterna così che anche la morte non segna per noi una sconfitta che ci fa disperare, ma è vinta dalla sicurezza che la vita non ci è tolta ma trasformata nella gloria eterna.
Con questa fede non solo possiamo fare memoria dei nostri morti come testimonianza della cristiana speranza nel culto religioso dei sepolcri, ma siamo stimolati ad una vita cristiana più coerente che si esprime nella lotta al peccato e alla adesione alla vita della Chiesa in cui sono a nostra disposizione le ricchezze della redenzione. Tutti i Santi ci hanno preceduti su questa via e dal cielo intercedono per noi affinché li possiamo un giorno raggiungere nella gloria di Dio, quella gloria a cui sono destinati anche i nostri morti, per i quali offriamo il nostro suffragio perché possano godere della pace eterna in attesa della risurrezione finale.

 

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