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Monte di Pietà

 

 

Una benemerita istituzione volta a sollevare la miseria del popolo solerino è stata il “Monte di Pietà”, come tante in Solero nata per ispirazione della Chiesa e dei sacerdoti. Era la banca dei poveri che avendo bisogno di denaro, in cambio davano pegni (oggetti preziosi o di valore), impegnandosi a riscattarli o dando il diritto di venderli al miglior offerente.

La fondazione del Monte si deve al sacerdote Canonico Lodovico Robotti fu Perpetuo che lasciava a questo scopo Lire 3.000 e al frate Sebastiano Bianchi che lasciava i suoi beni in eredità al Monte.

Nel 1833 si arrivò ad una sede stabile, dovuta all’interessamento dei Can. Lorenzo Robotti e Perpetuo Bruno Gallia (grande benefattore anche della Fondazione Grattarola), nel locale dell’ex Confraternita di San Bernardino (edificio tutt’ora chiamato “Monte di Pietà”), così sistemato dall’Arch. Valizzone con l’impresa edile Roncati.

Una “banca” di questo tipo, con il volgere del tempo, non potè durare molto e venne incamerata nel Monte dei Pegni di Tortona e riscattata dal Prev. Teol. Maurizio Cellerino agli inizi del 1900 e annessa alla Chiesa Parrocchiale.

Diventò abitazione di sfollati durante la guerra, Ospizio di pellegrini durante l’Anno Santo, sede dell’Azione Cattolica parrocchiale e nel 1952 prima sede della Cassa di Risparmio di Alessandria.

Articolo del Prev. Giovanni Valiera tratto dall’Amico di Solero

 

 

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